Autocertificazione
In base ad una nuova recente normativa le amministrazioni e i servizi pubblici non possono più chiedere i certificati ai cittadini in tutti i casi in cui si può fare l'autocertificazione.
Questa è una delle novità più importanti del testo unico sulla documentazione amministrativa. Si completa così il cammino avviato nel 1997 dalle leggi Bassanini per semplificare la vita ai cittadini e non costringerli più a fare i fattorini tra un'amministrazione e l'altra per dimostrare di essere nati, residenti o addirittura di essere in vita. Sono diventate più semplici tutte le pratiche più comuni della vita quotidiana ed è già stato eliminato il 55% dei certificati.
Questi risultati positivi hanno consentito di introdurre le nuove semplificazioni, che permetteranno di raggiungere l'obiettivo della completa eliminazione dei certificati attraverso lo scambio diretto di informazioni pubbliche.
Scarica il documento e i moduli relativi all'autocertificazione
Chi deve accettare l'autocertificazione
Le amministrazioni pubbliche;
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I servizi pubblici e cioè le aziende che hanno in concessione servizi come i trasporti, l'erogazione di energia, il servizio postale, le reti telefoniche ecc.
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Per esempio le aziende municipalizzate, l'Enel, le Poste (ad eccezione del servizio Bancoposta), la Rai, le Ferrovie dello Stato, la Telecom, le Autostrade ecc. sono tenute ad accettare l'autocertificazione dei loro utenti;
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I Tribunali non sono obbligati ad accettare l'autocertificazione.
L'autocertificazione e i privati
Si può presentare l'autocertificazione anche ai privati (ad esempio banche e assicurazioni) se questi decidono di accettarla. Per i privati, a differenza delle amministrazioni pubbliche, accettare l'autocertificazione non è un obbligo, ma una facoltà.
I documenti d'identità al posto dei certificati
L'esibizione di un documento d'identità o di riconoscimento (ad esempio carta d'identità, passaporto, patente di guida, libretto di pensione ecc.), a seconda dei dati che contiene, sostituisce i certificati di nascita, residenza, cittadinanza e stato civile.
Come si fa l'autocertificazione
Per sostituire i certificati basta una semplice dichiarazione sostitutiva di certificazione firmata dall'interessato, senza autentica della firma e senza bollo. Per agevolare i cittadini le amministrazioni devono mettere a disposizione i moduli delle dichiarazioni.
Chi può fare le dichiarazioni sostitutive
Possono fare l'autocertificazione:
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I cittadini italiani;
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I cittadini dell'Unione Europea;
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I cittadini dei paesi extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, limitatamente ai dati attestabili dalle pubbliche amministrazioni italiane.
Tutti i certificati che le amministrazioni e i servizi pubblici non possono più chiedere
La richiesta dei seguenti certificati da parte delle amministrazioni e dei servizi pubblici costituisce violazione dei doveri d'ufficio. Al posto dei certificati, amministrazioni e servizi pubblici devono accettare le autocertificazioni o acquisire i dati direttamente, facendosi indicare dall'interessato gli elementi necessari per trovarli (ad esempio per il diploma di scuola secondaria il cittadino deve indicare l'istituto e l'anno in cui si è diplomato).
Le amministrazioni non possono più chiedere ai cittadini, dopo la legge Bassanini, i certificati relativi a:
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luogo e data di nascita
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residenza
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cittadinanza
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godimento dei diritti civili e politici
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stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero
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stato di famiglia
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esistenza in vita
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nascita del figlio, morte del coniuge, del genitore, del figlio ecc.
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tutti i dati a conoscenza dell'interessato contenuti nei registri di stato civile(es. maternità, paternità, separazione o comunione dei beni)
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iscrizione in albi o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni (es. iscrizione alla Camera di Commercio)
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appartenenza a ordini professionali
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titolo di studio, di specializzazione, di aggiornamento, di formazione, di abilitazione, qualifica professionale, esami sostenuti, qualificazione tecnica
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situazione reddituale o economica, assolvimento di obblighi contributivi
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possesso e numero del codice fiscale, della partita iva e qualsiasi dato contenuto nell'anagrafe tributaria
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stato di disoccupazione, qualità di pensionato e categoria di pensione
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qualità di studente
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qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili
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iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo
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tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio
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non aver riportato condanne penali e non essere destinatario di provvedimenti iscritti nel casellario giudiziale
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non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali
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non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e non aver presentato domanda di concordato
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vivere a carico